Nel 1991 debuttò proprio al Teatro Ciak e oggi, dopo 16 anni, il barbuto e simpaticissimo Giobbe Covatta torna nello stesso teatro con la sua comicità improntata all'utile e al sociale.
Impegnato da anni nella causa AMREF (che anche grazie a lui ha ottenuto sempre più consensi e aiuti), Giobbe è anche da sempre attento ai problemi sociali. Dal 4 al 13 maggio l'attore partenopeo porta sul palcoscenico milanese “Seven”, uno spettacolo che racconta i sette vizi capitali, qui esaminati alla luce del suo occhio ironico e irriverente.
Superbia, avarizia, lussuria, ira, gola, invidia e accidia: sette comportamenti, o meglio vizi, divenuti un modo d’essere troppo spesso irrinunciabile. Se la definizione biblica è ormai superata nella cultura moderna, Giobbe dimostra come, al contrario, le esperienze che concretizzano questi termini siano tutt'altro che desuete.
L’attore canta, legge, racconta, veste i panni di sette diversi personaggi che guidano il pubblico in un viaggio tra i malcostumi umani suscitando occasioni dalla travolgente comicità, ma anche spunti per avvicinarsi e riflettere sui grandi temi sociali del nuovo millennio.
Covatta tenta di riscrivere i peccati capitali inserendoli nel contesto dell’odierno pensiero occidentale, seguendo un percorso che coinvolge la “Divina Commedia” di Dante, la Bibbia, personaggi più o meno noti della tv e della politica, le teorie freudiane e quelle di filosofi e pensatori, originali e dalla dubbia esistenza.
Uno spettacolo che è anche un viaggio musicale: la piccola orchestra di Giobbe Covatta è al seguito dei viaggiatori per connotarne ogni punto saliente, mentre ad ogni vizio è dedicata una canzone. Sette omaggi ad altrettanti artisti.
FOCUS!!!
L'intervista a Giobbe Covatta, realizzata da Daniela Cohen, è nella sezione INTERVISTE del nostro sito e al link:
https://www.teatro.org/rubriche/interviste/dettaglio.asp?id_news=8743
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